Il nostro viaggio parte da Andria, dinamico centro urbano a circa sessanta chilometri dal capoluogo, celebre per la deliziosa burrata, che potrete assaggiare e acquistare nei tanti caseifici. Nei pressi del centro abitato si trova uno dei castelli più belli e conosciuti di tutta Italia, Castel del Monte, vero e proprio lascito di Federico II all’umanità. In cima a un colle che svetta nella campagna, la struttura stupisce per la precisione delle linee e l’incredibile ricorrenza del numero otto: oltre ad avere la forma ad ottagono, sono otto le torri esterne, otto le stanze, otto i fiori quadrifogli sulla cornice d’ingresso e via discorrendo. Visitarne gli interni vuole anche dire interrogarsi circa il mistero che da secoli appassiona gli storici di tutto il mondo: quale fu la esatta funzione ed il senso di una architettura così studiata? Percorrendo poco più di venti minuti di strada da Andria, sulla costa adriatica, attraversando Barletta, la città della Disfida contro i francesi
Gli alberi sono altissimi e folti, alcuni fioriti altri completamente verdi. Il sole illumina i campi e l’azzurro del cielo si mescola al giallo e al lilla. Sporadicamente stormi di uccelli scuri attraversano questa tavolozza di colori pastello. Il paesaggio è un tale incanto che restiamo entrambi in silenzio a goderci la magia. «Ogni viaggio è un passo in più verso il paradiso» dico dopo un po’. Marcello, senza mai distogliere lo sguardo dalla strada, inizia una specie di monologo: «Io non viaggio per sfuggire dal mondo, ma porto chi amo a spasso con me. I miei cari scomparsi, che vedono attraverso di me i luoghi a loro ignoti. E mi piace raccontare la gente che incontro, le esperienze che faccio. Mi piace sentirmi viandante solitario, ma so che in realtà non sono mai solo. Mi sento al tempo stesso uno specchio e uno scrigno: rifletto le bellezze evidenti e custodisco tesori nascosti». Aspetto il mio turno, aprendo un dibattito sul concetto di viaggio. «Io invece amo viaggiare per i
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